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    L'
amicizia non biasima nel momento della difficolta',
non dice con fredda ragionevolezza: se tu avessi fatto cosi' o cosi'.
Apre semplicemente le braccia e dice: non voglio sapere,
non giudico, qui c'e' un cuore dove puoi riposare.

   


 

                                                              




















 

                       

      
                             
 
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San Valentino

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2009 03:17
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05/02/2009 03:15

San Valentino, patrono di Terni e protettore degli innamorati di tutto il mondo, rinnova il 14 febbraio i suoi miracoli d'amore.

Protagonista di storie lontane, che sfumano in leggenda, la sua fama ha superato gli oceani, scavalcato le montagne, traversato i continenti. In Giappone e negli Stati Uniti, in America Latina come in Asia e in Oceania, Valentino e il santo dell'Amore. Pochi però conoscono la vera storia del vescovo e martire di cui Terni conserva le spoglie mortali.
San Valentino fu il primo vescovo della città, ma i suoi miracoli lo resero famoso, ben oltre i confini dell'Impero.

Perseguitato dal Senato romano cadde martire il 14 febbraio del 273, sotto l'impero di Aureliano. Ma è per aver celebrato il matrimonio tra una giovane cristiana ed un legionario pagano che divenne il protettore degli innamorati. Tutti chiedevano la benedizione nuziale del Santo, ricordata oggi dalla Festa della Promessa. Ogni anno, nella basilica dedicata a san Valentino, centinaia di futuri sposi, danno vita a questa cerimonia, scambiandosi una promessa" d'amore.

Due momenti sono poi dedicati agli sposi che, raggiunto un traguardo d'argento e d'oro, vogliono rinnovare l'impegno della loro unione. Una ricorrenza, quella del giorno di Valentino, che torna dunque a Terni dopo un lungo percorso nelle leggende della cultura anglosassone, riprendendo corpo, dignità e uno spessore non solo commerciale.

Ma le manifestazioni valentiniane, che per tutto il mese di febbraio fanno di Terni la città di san Valentino, la città dell'amore, non sono soltanto religiose. Terni si fa romantica ed accogliente: mette in rete esercizi commerciali, alberghi, cinema, teatri e locali ed offre grandi spettacoli, incontri culturali, itinerari dell'arte e del sapere. Nasce così un cartellone ricco di eventi, festeggiamenti, di Idee e omaggi d'amore.
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LA STORIA

San Valentino, nato nel 176 circa, fu consacrato vescovo di Terni nel 197 da san Feliciano,vescovo di Foligno. E' considerato, dalla tradizione popolare, il fondatore della comunità cristiana di Terni e suo primo vescovo, preceduto forse da san Pellegrino e da sant'Antimo, fratello dei santi Cosma e Damiano. Perseguitato per la sua fede, sotto l'imperatore Aureliano, il 14 febbraio a Roma subì il martirio con la decapitazione, ed il suo corpo fu trasportato da Roma a Terni dove fu sepolto al LXIII miglio della via Flaminia.

Non conosciamo l'anno esatto del martirio (forse il 273), ma egli fu certamente sepolto sull'amena collina poco fuori Terni dove, attorno alla sua santa sepoltura, sorse un'area cimiteriale cristiana.
Là fu eretto un primo oratorio in suo onore (archeologicamente documentato) e poi si succedettero varie chiese fino ad una grande basilica a cinque navate, la quale subì varie trasformazioni lungo il Medio Evo.

Presso la tomba di san Valentino e la sua basilica, nel 752, avvenne lo storico evento dell'incontro di pace fra papa Zaccaria e l'invasore Liutprando, re dei Longobardi.
In seguito al rinvenimento delle reliquie del santo nel 1605 e alla venerazione che ne seguì, si pose mano alla riedificazione della chiesa (1630) e alla costruzione del convento dei Carmelitani chiamati a Terni per promuovere il culto e la devozione del santo.

Le spoglie del santo vescovo Valentino, nella sua basilica, sono custodite in una statua d'argento posta in una teca di cristallo. A grandi lettere vi si legge: "San Valentino patrono dell'amore".
La chiesa suburbana favorisce la suggestione dell'animo del pellegrino o del visitatore che in quella teca sente vibrare la santità di Dio, che si avvicina all'uomo sì da apprezzare e nobilitare i suoi sentimenti.
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05/02/2009 03:16

SAN VALENTINO E LE SUE LEGGENDE

San Valentino si dedicò con amore alla cura del prossimo. In vita compì numerosi miracoli e molte sono le leggende che raccontano le gesta del Santo.

L'amore sublime:
Un centurione romano pagano di nome Sabino s'innamorò di Serapia, una giovane cristiana di Terni. Egli si recò dai suoi genitori, per chiederla in sposa, ma loro rifiutarono a causa della sua religione. Serapia, a sua volta innamorata del giovane romano, lo invitò a recarsi da Valentino. Sabino seguì i suggerimenti dell'amata e ricevette il battesimo dal Santo.
Fu allora che Serapia si ammalò di tubercolosi. I giorni passavano e la giovane non migliorava; fu deciso quindi di chiamare Valentino al suo capezzale. Sabino pregò il Santo, dicendogli che non avrebbe potuto vivere senza la sua compagna. Accogliendo la disperazione del giovane, Valentino levò le sue preghiere al Signore, ed i due giovani lasciarono la vita terrena, per vivere insieme nell'eternità.

La rosa della riconciliazione:
Passeggiando per il suo giardino, Valentino un giorno udì due fidanzati litigare. Invitando i due ragazzi alla ragione, egli porse loro una rosa affinché la stringessero facendo attenzione a non pungersi con le spine e pregando perché il loro amore fosse eterno. I due giovani si riconciliarono immediatamente e dopo non molto tempo, si recarono nuovamente dal Santo per celebrare il matrimonio ed invocare la sua benedizione.

I bambini:
Il giardino della casa di San Valentino era un luogo di gioia ed amore, dove spesso gli abitanti della città di Terni si recavano, per ricevere i preziosi consigli del santo.
Particolari ed abituali frequentatori del giardino erano i bambini della zona, che lì si recavano per giocare. Valentino, rallegrandosi della loro spensieratezza e della loro purezza, spesso si fermava ad osservarli, soprattutto per essere certo che non corressero pericolo alcuno.
Quando il sole iniziava a tramontare, egli si recava tra loro e a ciascuno regalava un fiore, che i bambini avrebbero dovuto portare alle loro mamme. Un piccolo stratagemma, per essere certo che i fanciulli si dirigessero subito a casa, senza far troppo tardi!

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05/02/2009 03:17

Perché protettore degli innamorati?
San Valentino è noto in tutto il mondo come patrono degli innamorati. Questo titolo nasce da alcune leggende di seguito riportate…
La rosa della riconciliazione
San Valentino, sentendo un giorno bisticciare due giovani fidanzati, i quali stavano passando al di là della siepe del suo giardino, uscì loro incontro tenendo in mano una bella rosa. Il capo canuto, il volto sereno e sorridente del buon vecchio e quella rosa, tenuta in alto col gesto di donarla, ebbero il magico potere di calmare i due innamorati in lite.
Quando poi egli, donando realmente quel purpureo fiore, volle che tutti e due insieme stringessero il gambo con cautela per non pungersi e spiegò il "cor unum" di due persone sposate, l'amore era tornato come prima.
I due tornarono poi da lui finché, come desiderava, non fu proprio il Santo Vescovo a benedire il loro matrimonio felicissimo.
La cosa si riseppe e allora fu una processione ad invocare il patrocinio di lui sulle famiglie da fondare.
Il Vescovo, però, aveva anche altre occupazioni pastorali alle quali accudire, perciò stabilì per quella benedizione il quattordici del mese. Ed il quattordici del mese è restato, ma ristretto a quello di febbraio, perché in quel giorno egli andò a celebrare le sue nozze in Paradiso.

I bambini
San Valentino coltivava un variatissimo giardino affiancato ad un prato. In questo permetteva che giocassero liberamente tutti i bambini che volevano. Egli si affacciava ogni tanto dalla sua cappella per sorvegliarli e bearsi della loro vivacità chiassosa. Aveva i medesimi gusti di Gesù, il quale diceva: "Sinite parvulos venire ad me". Quando si avvicinava la sera egli scendeva in giardino e tutti quegli uccellini di Dio gli cinguettavano attorno saltellando. Allora egli li benediceva tutti. Poi dava a ciascuno un fiore con raccomandazione di portarlo alla mamma, ottenendo così che tornassero a casa presto e alimentassero l'amore e il rispetto per i genitori.
In questa leggenda è indicata abbastanza bene l'origine dei piccoli regaletti, che oggi si seguitano a mandare alle persone a cui si vuole bene.

L'amore sublime
C'era una bella ragazza di nome Serapia, la quale abitava in una piazza di Terni, l'attuale Piazza Clai. Passando spesso di lì un giovane centurione romano, di nome Sabino, la osservò più volte, se ne innamorò e la chiese in sposa. I parenti di lei, però, non volevano, perché Sabino era pagano mentre loro erano tutti cristiani. Allora lei gli suggerì di andare dal loro Vescovo e farsi istruire ben bene e farsi battezzare. Cosa che egli per amore di lei fece.
Ma quando questo ostacolo era stato sormontato, ne sorse uno grandissimo. Si scoprì che Serapia era affetta da una forma di tisi avanzatissima. Disperazione dei genitori e del giovane legionario romano.
Fatto venire il santo Vescovo presso il letto della moribonda, Sabino supplicò il Santo che non permettesse che egli si separasse dalla sua amata. La vita gli sarebbe riuscita un lungo martirio insopportabile.
Valentino alzò le mani e la voce al Padre di tutti. Ed un sonno beatificante unì per l'eternità quei due cuori dal palpito sincrono, mentre si stringevano per l'eternità.

I colombini
C'era a Terni un Grande Sacerdote buono buono e tanto bravo. Egli possedeva un grande giardino che nelle ore libere dall'apostolato coltivava con le proprie mani ed innaffiava con l'acqua delle "forme" fatte da poco.
Siccome questo Sacerdote, che tutti chiamavano il Buon Pastore, era veramente tanto buono, permetteva ai bambini di andare a giocare nel suo giardino, raccomandando che non avessero fatto danni, perché poi la sera avrebbe egli regalato a ciascuno un fiore da portare a casa.
Un brutto giorno, però, vennero dei soldati e imprigionarono il Grande Sacerdote e lo portarono dal re di allora, che era cattivo, e questo lo condannò al carcere a vita. I bambini piansero tanto. Ed il Sacerdote Grande, che si chiamava Valentino, stando in carcere pensava ai bambini, ai quali voleva tanto bene e che ora non avrebbero più avuto un luogo sicuro dove giocare. Che fare? Ci pensò il Signore. Fece fuggire dalla gabbia del distratto custode due dei piccioni viaggiatori, che Valentino manteneva nel giardino stesso. Questi piccioni, guidati da un misterioso istinto, ritrovarono il carcere dove stava chiuso il loro santo padrone. Si posarono sulle sbarre della sua finestra e presero a tubare fortemente. Valentino li riconobbe, li prese sulle mani e li accarezzò. E poi legò al collo di uno un sacchetto fatto a cuoricino con dentro un biglietto; ed al collo dell'altro assicurò una chiavetta.
Naturalmente la loro assenza era stata notata con dispiacere, come poi con somma gioia fu avvertito il loro ritorno.
Si notò quello che portavano, e si riconobbe subito nella chiavetta quella del giardino. Quale fu poi la gioia dei familiari e dei bambini, che aspettavano fuori, quando intesero leggere le parole del biglietto, è facile immaginarlo. Che c'era scritto? "A tutti i bambini che amo… dal vostro Valentino".


San Valentino venerato non solo a Terni
Il culto di San Valentino martire si è diffuso rapidamente non solo nel ternano ma in tutta l'Italia centrale e del Nord, lo testimoniano le tante vie intitolate al Santo, le piazze a lui dedicate, Il patrono degli innamorati in tanti paesi e città è venerato, gli si dedicano festeggiamenti così come avviene a Terni.
Anche l'iconografia testimonia la diffusione del culto del patrono degli innamorati. Al museo di Bassano del Grappa ci sono due dipinti che raffigurano l'uno San Valentino insieme a Sant'Orsola e San Giuseppe e l'altro San Valentino mentre battezza Santa Lucilla.
San Valentino è venerato anche a Montefeltro, antico nome con cui si indicava San Leo, qui la venerazione del Santo è legata alla protezione dal vento turbinoso , nelle vicinanze di San Leo c'è una cappella con altare e quadro seicentesco dedicata San Valentino; a Faenza esiste una parrocchia di campagna dedicata a San Valentino. A Rimini si venera San Valentino soprattutto nel monastero di San Gaudenzio.

Uno e centomila
Il calendario di giorni dedicati ad un Santo di nome Valentino ne ha diversi: San Valentino di Chieri, San Valentino di Candot, San Valentino di Genova, primo vescovo nato nella città, San Valentino di Lasossis, nobile soldato al tempo di Teodeberto re dell'Austria (534-537), San Valentino di Passu vescovo, San Valentino vescovo di Strasburgo, San Valentino di Tongres, San Valentino di Treviri.

Di San Valentino ne parla anche William Shakespeare
San Valentino è citato anche da Ofelia nell'Amleto di Shakespeare. Siamo nel terzo atto la giovane donna è alla presenza della madre di Amlet, Geltrude e del suo patrigno il re Claudio.
Recita così:
Diman ricorre San Valentino,
io, che son verginella,
vengo per tempo alla sua finestra
per esser la sua bella .
Sorse ei dal letto, mise il farsetto,
l'uscio di stanza aprì;
entrò la vergine, che mai più vergine di fuori non uscì.
Interrotta per un attimo dal re Ofelia riprende:
O buon Gesù, misericordia,
oibò, e che vergogna!
Lo fanno i giovani, se ci si trovano;
perdinci, abbiam rampogna!
Dice la tosa, mi volevi sposa
prima di stendermi su dorso.

San Valentino negli Stati Uniti e non solo…
Il culto di San Valentino negli Stai Uniti, inizia nel Milleottocento quando imperversava la guerra civile.
Negli Stati Uniti ed in Canada il 14 febbraio i giovani si scambiano i "valentini", dei simpatici bigliettini che contengono messaggi amorosi. In alcune scuole si organizzano delle feste : al centro dell'aula si piazza un contenitore coloratissimo dentro al quale finiscono tutti i "valentini" che si scambiano i compagni di classe. Al termine della festa i biglietti vengono distribuiti e letti. Qualcuno preferisce non firmare il messaggio spedito all'innamorata e si limita a firmare con la frase." Guess who?", ovvero indovina chi.
In Gran Bretagna i ragazzi cantano canzoni tradizionali nel giorno di san Valentino e ricevono in cambio danaro e dolcetti.
In alcuni paesi dell'entroterra siciliano le giovani ragazze si alzano presto nel giorno di San Valentino. Si mettono in finestra e scelgono, come promesso sposo, il primo uomo che passa perla via. Per evitare brutte sorprese però le ragazze tengono gli occhi ben chiusi fino a quando non sentono una voce gradita: Solo allora li aprono.
Nel Derbyshire le giovani giravano per dodici volte intorno alla chiesa, a mezzanotte, e ripetevano la frase: Semino semi di canapa, semi di canapa io semino. Colui che mi ama davvero viene ora dopo di me. Dopo il dodicesimo giro si sperava che apparisse il vero amore.
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